Dalla cucina della tradizione ai nuovi comportamenti alimentari

ALIMENTAZIONE ED EMIGRAZIONE
Dalla cucina della tradizione ai nuovi comportamenti alimentari

Nel 1884 Edmondo De Amicis, durante la traversata da Genova a Buenos Aires, osserva a bordo del piroscafo una sorta di “geografia errante” della “fame” delle diverse regioni d’Italia. Viaggiano tra gli altri sulla nave “quei contadini del Mantovano che, nei mesi freddi, passano sull’altra riva del Po a raccogliere tuberose nere, con le quali bollite nell’acqua, non si sostentano, ma riescono a non morire durante l’inverno; e di quei mondatori di riso della bassa Lombardia che per una lira al giorno sudano ore ed ore, per campare di polenta, di pan muffito e di lardo rancido”.

Dagli abitanti dei “paesi della fame” l’America viene vista e percepita come simbolo dell’opulenza, terra dell’abbondanza, paese di Cuccagna, dove le persone riescono a realizzare i sogni e le fantasie di generazioni di “affamati”.
Il laboratorio propone uno studio originale dell’emigrazione attraverso i processi di acculturazione alimentare. Con l’emigrazione assistiamo ad una trasformazione dei consumi e delle abitudini alimentari sia nei luoghi dell’esodo sia in quelli di partenza. Immagini inedite, documenti e trailler cinematografici completano il percorso di approfondimento.


Alberto Sordi in Un americano a Roma.

“Maccarone, m’hai provocato e io te distruggo.”
Percorso: visita guidata al museo e laboratorio
Durata: 2,5 ore
Costo: 6,00 euro a studente