Donne che partono e donne che restano
L’EMIGRAZIONE FEMMINILE
Donne che partono e donne che restano
Migliaia di giovani donne sono partite dall’Italia per seguire la via dell’emigrazione. Tra le occupazioni il servizio domestico e il baliato. Il corpo femminile, per chi lavora come balia, diventa una risorsa economica, seppur a costo di grandi sacrifici.
Sia che emigrassero sole, in gruppo o con la famiglia, sia che la loro scelta fosse autonoma o che partissero in seguito ad una decisione maschile, l’abbandono del paese natale, la vita e il lavoro lontano da casa indussero mutamenti profondi nella vita e nelle aspirazioni delle donne. E anche per coloro che restavano, dopo la partenza dei mariti, dei padri o dei fratelli, mutarono comportamenti, scelte e valori.
All’inizio del Novecento lavorano presso gli stabilimenti di filatura e tessitura in Svizzera e in Francia. A New York era facile lavorare in casa cucendo pantaloni, schiacciando noci oppure fabbricando fiori artificiali.
Attraverso l’analisi di diversi tipi di fonti, il laboratorio analizza il ruolo della donna nell’emigrazione e i processi di emancipazione che ne sono conseguiti.
Genova,1910, pronti per l’imbarco (foto TCI).
Date alle donne occasioni adeguate ed esse possono fare tutto.
Oscar Wilde
Percorso: visita guidata al museo e laboratorio
Durata: 2,5 ore
Costo: 6,00 euro a studente