Venduti per un sacco di carbone

MARCINELLE
Venduti per un sacco di carbone

A causa di un errore umano, l’8 agosto 1956 il Belgio viene scosso da una tragedia senza precedenti, un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier, causa la morte di 262 persone di dodici diverse nazionalità, tra cui 136 italiane. Una tragedia agghiacciante, i minatori rimasero senza via di scampo, soffocati dalle esalazioni di gas. Le operazioni di salvataggio furono disperate fino al 23 agosto quando uno dei soccorritori pronunciò in italiano: Tutti cadaveri!

Attraverso l’analisi di diversi tipi di fonti, quali trattati ufficiali, testimonianze, articoli di giornali e cinegiornali, il percorso d’approfondimento ricostruisce l’esperienza migratoria degli italiani partiti nel secondo dopoguerra per lavorare nelle miniere del Belgio. Un’emigrazione di massa agevolata dallo scambio “uomo – carbone” su cui si basano gli accordi stipulati tra Italia e Belgio.

La tragedia della miniera di Marcinelle, dopo quella della miniera di Monongah in West Virginia, è la più grande della storia dell’emigrazione italiana.


Minatori italiani in Belgio, Liegi, 1951.

Volevano braccia, sono arrivati uomini.
Max Frisch

Percorso: visita guidata al museo e laboratorio
Durata: 2,5 ore
Costo: 6,00 euro a studente