Museo Regionale dell'Emigrazione Pietro Conti

Centro di Ricerca sull'Emigrazione Italiana

Emigrazione.itIl Museo dell’Emigrazione Pietro Conti nasce per sottolineare il patrimonio storico, culturale ed umano legato al grande esodo migratorio che coinvolse l’Italia a partire dalla fine del 1800 e che ha riguardato più di 27 milioni di partenze. Realizzato con la tecnica delle proiezioni video, coinvolge il visitatore in un emozionante percorso a ritroso: l’arrivo, il viaggio e la partenza. Documenti, immagini e racconti provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Un viaggio corale che ha per protagonista l’emigrante: gli addii, l’incontro e lo scontro con il paese straniero, la nostalgia, le gioie e i dolori quotidiani, l’integrazione nella nuova realtà, le sconfitte e le vittorie, il confronto e la riflessione con l’immigrazione di oggi.
Il Museo è centro studi, laboratorio didattico e luogo di memoria.




Quando Albert Einstein sbarcò negli Stati Uniti, come tutti gli emigrati, ricevette un modulo da compilare. Tra le molte domande cui bisognava rispondere ce ne era una che chiedeva:
“A quale razza appartieni?” E lui rispose: “A quella umana!”


Emigrazione Magazine


News dal Museo:


La nuova pubblicazione del Museo dell'Emigrazione

del: 27/06/2019
EFREM BARTOLETTI<br />
Umbro cantore della rabbia operaia nel Minnesota dei primi del Novecento, a cura di Thierry Rinaldetti<br />
Editoriale Umbra, 2019, Per la collana I QUADERNI DEL MUSEO DELL’EMIGRAZIONE<br />
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Efrem Bartoletti nacque il 10 Gennaio 1889 a Costacciaro, piccolo paese umbro dell’ Appennino eugubinogualdese e morì a Scranton negli Stati Uniti nel 1961. Come molti altri di questa parte dell’ Umbria, Bartoletti emigrò all’ estero, prima in Lussemburgo e poi negli Stati Uniti. Dal 1909 al 1919 visse a Hibbing, nel Minnesota, dove lavorò nelle miniere di ferro del Mesabi Range, un giacimento e centro minerario allora in piena espansione. Allo stesso tempo, partecipò attivamente al movimento operaio locale: cercò di mobilitare i suoi compatrioti con numerosi articoli e poesie pubblicati dalla stampa radicale, fondò e diresse il Club politico italiano di beneficenza a Hibbing, e aderì all’ Industria Workers of the World, un sindacato industriale rivoluzionario fondato nel 1905. Tornato in Italia nel 1919, entrò nel Partito socialista italiano e poi divenne sindaco di Costacciaro nel 1920. Dopo il 1922, osteggiato dal regime fascista che aveva assunto il potere, l’oramai ex sindaco socialista si guadagnò da vivere come rappresentante di alcune compagnie di navigazione, prima di tornare definitivamente negli Stati Uniti nel 1930, insieme alla moglie Petronilla e alla figlia, Igea, di sei anni. Questo libro vuole far luce sul primo soggiorno americano di Efrem Bartoletti, quando partecipò a numerose battaglie sindacali, soprattutto a fianco dell’ Iww. Scrisse anche un gran numero di articoli e poesie che pubblicò in varie testate della stampa radicale italoamericana: “ Il Proletario”, “L’ Operaio Italiano”, e anche “L’ Avvenire” e “Il Martello”, due giornali diretti da Carlo Tresca, una delle figure emblematiche del movimento radicale e antifascista italoamericano. Oltre all’ impegno politico Bartoletti è ricordato anche per la sua produzione poetica come le raccolte: Nostalgie proletarie. Raccolta di canti poetici e di inni rivoluzionari (1918); Un’escursione alla caverna di Monte Cucco (1924). I temi che affronta sono quelli del lavoro, delle lotte proletarie, dell’ internazionalismo fra i popoli, dell’antifascismo.<br />
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Thierry Rinaldetti è dottore di ricerca in Storia e cultura anglo-americana. Insegna presso l’ Università Paris 8. Ha scritto vari saggi per riviste specializzate americane, canadesi e francesi. Sul tema delle migrazioni degli abitanti dell’ Appennino eugubinogualdese ha pubblicato il volume Dall’ Appennino alle miniere. Gli abitanti di Fossato di Vico in Europa e in America dal 1900 al 1914 (Editoriale Umbra 2013).